La bicicletta di Bartali parla ai bambini senza sottovalutarne le capacità, con un linguaggio adulto. Ne risulta così un film intergenerazionale, che racconta a chi non c’era chi era Gino Bartali (ben doppiato da Tullio Solenghi) e agli altri quanto un campione, nello sport e nella vita, possa essere d’esempio per chi oggi ne segua le orme.
“Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”, “Il bene si fa ma non si dice”, due massime di Bartali che non parlava molto, specie delle sue imprese non sportive e che deve al figlio Andrea a cui l’aveva confidato in gran segreto, e alle testimonianze di chi ha contribuito a salvare, il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni e la targa nel Giardino dei Giusti allo Yad Vashem di Gerusalemme.
La storia del campione di ciclismo toscano ha ampia parte nel film, ma al centro ci sono due tredicenni di Gerusalemme, l’ebreo israeliano David e l’arabo israeliano Ibrahim, prima rivali poi grandi amici, che condividono l’allenamento e la solidarietà nello sport, per quanto espulsi dalle rispettive squadre per questa inaudita amicizia e inizialmente incompresi anche dalle famiglie, con l’eccezione dei nonni.
In un mondo diviso, pieno di pregiudizi e ferocemente competitivo, i due ragazzi dimostrano che cambiare è possibile e conoscersi è il primo passo per schiacciare la vipera dell’odio. Se lo sport non insegna i valori della vita, diceva Bartali, non serve a nulla, e anche questa è una lezione troppo spesso dimenticata.
La bicicletta di Bartali
Tratto da un racconto dello scrittore Simone Dini Gandini, diretto da Enrico Paolantonio (già regista di diverse produzioni come Dragonero, 44 gatti, Le straordinarie avventure di Jules Verne o Egyxos) e prodotto da Rai Kids, il film nasce da un’idea del regista ebreo romano Cesare Israel Moscati, scomparso prematuramente nel 2019 e alla cui memoria è dedicato, ed è stato presentato con successo al Giffoni Film Festival.
Il film ha il taglio perfetto di una storia per ragazzi la competizione sportiva è sempre un ottimo modo per movimentare le emozioni adolescenziali e quando nel mezzo ci sono anche le differenze culturali, oggi attualissime, e lo scontro con la famiglia che dovrebbe essere il luogo sicuro per i giovani, l'immedesimazione nei protagonisti scatta immediatamente.
Con un buon montaggio e una resa visiva ben caratterizzata - le due storie (quella di Bartali e quella di David e Ibrahim) si interfacciano avvalendosi di tonalità cromatiche diverse, ricche di significazione - La bicicletta di Bartali è una validissima storia di crescita e rispetto reciproco che dimostra come i valori umani trascendano l'epoca storica e le convenzioni sociali.
“La bicicletta di Bartali” al Cinema del Carbone di Mantova
La bicicletta di Bartali è in programmazione domenica 26 gennaio alle 16:15 presso il Cinema del Carbone di Mantova, nell'ambito della rassegna Il Carbone dei Piccoli.
Il Carbone dei Piccoli 2024/25
Il Carbone dei Piccoli è la rassegna dedicata ai piccoli spettatori e alle loro famiglie che, nelle domeniche d’inverno, porta sul grande schermo il meglio del cinema per ragazzi delle ultime stagioni. Gli appuntamenti, ospitati nella sala Oberdan del Cinema del Carbone, rappresentano un’occasione speciale per trascorrere del tempo di qualità e scoprire nuovi film adatti a tutta la famiglia.
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