Vincitore del Saturn Award come miglior film fantasy e migliori musiche, è stato nominato all'Oscar come migliori effetti visuali e, a trent’anni dall'uscita, il film ha conquistato tre generazioni, divenendo un cult senza tempo. La pellicola è realizzata con la storica tecnica dell'animazione in stop-motion, ovvero con la realizzazione di personaggi e scenografie utilizzando plastilina, fil di ferro, tessuti per i vestiti, legno e altri materiali affini per poi fotografare ogni singolo frame apportando le varie modifiche all'azione: un lavoro davvero lungo per i 14 animatori, capaci di produrre solo 17 secondi circa a testa di animazione complessiva alla settimana.
L'ultima incursione nel regno dell'animazione ceca per famiglie proviene dalla mente creativa del regista esordiente Filip Pošivač. Illustratore e animatore riconosciuto a livello nazionale, noto per il suo lavoro sulla serie animata Hunger Bear Tales, Pošivač ha presentato il suo primo lungometraggio da regista allo Zlín Film Festival, al concorso Contrechamp di Annecy e al Giffoni Film Festival. Mantenendo la tradizione ceca dell'animazione di pupazzi in stop-motion, il regista e il team di animatori intrecciano una storia avvincente di amicizia, diversità e dello struggente passaggio dall'infanzia all'età adulta.
Filip Pošivač s’ispira alle disavventure del fratello, deriso a scuola per i capelli rossi, e con la sua opera prima in puppet animation firma un fantasioso inno all’amicizia e al rispetto delle differenze.
Con Linda e il pollo gli autori disegnano non solo una lode al caos ordinato dell’infanzia, quanto un'allusione al ritorno al passato come momento di crescita e alla celebrazione dell’arte culinaria come luogo di emozione, di memoria, e di incontro. La richiesta, fatta alla madre, di pollo con i peperoni diventa desiderio di superare i non detti e tornare ad avere una gioia familiare: una nuova armonia, che non esclude il ricordo del padre, ma anzi lo ricerca e lo riattiva a partire da un sapore.
La Cineteca di Bologna rinnova la collaborazione con la casa di produzione inglese Magic Light Pictures distribuendo in sala due nuovi mediometraggi d’animazione tratti dagli amatissimi albi illustrati di Julia Donaldson e Axel Scheffler, creatori di capolavori come Il Gruffalò, La strega Rossella e Bastoncino, adatti anche ad una platea giovanissima dai tre anni in su.
Girato come un documentario e montato poi per costruirvi attorno una storia di finzione, Kina e Yuk alla scoperta del mondo è un ibrido riuscito. Il film porta la firma di Guillaume Maidatchevsky, già regista di Ailo – Un’avventura tra i ghiacci e di Vita da gatto, e narra la storia di due volpi artiche, Kina e Yuk, costrette a separarsi a seguito di un incidente. Nelle terre dei ghiacciaci canadesi - lo scenario è lo Yukon del Grande Nord - la temperatura è infatti troppo alta e ciò che non dovrebbe sciogliersi si sta prematuramente liquefacendo.
Nato sulle strisce a fumetti di Jim Davis nel lontano 1978, pubblicato su oltre 2.500 testate in tutto il mondo, Garfield è diventato una vera e propria icona pop grazie al suo carattere cinico e menefreghista, alla sua pigrizia felina e alla fame implacabile, soprattutto per il cibo italiano. Passato nel corso di un decennio anche al piccolo schermo con una serie d’animazione di grandissimo successo e perfino in videogame, è poi approdato al cinema nel 2004 con un film a tecnica mista (live action + CGI) che ha subito guadagnato un sequel e poi ben tre lungometraggi d’animazione.
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